Vorapaxar per la prevenzione secondaria degli eventi trombotici nei pazienti con precedente infarto del miocardio
Vorapaxar inibisce l’attivazione piastrinica antagonizzando l’attivazione mediata da trombina del recettore PAR-1 ( recettore attivato da proteasi ) sulle piastrine umane.
L’effetto dell’aggiunta di altri farmaci antipiastrinici ad Acido Acetilsalicilico ( Aspirina ) per la prevenzione a lungo termine di eventi trombotici in pazienti stabili con precedente infarto del miocardio è incerto.
Uno studio ha valutato questo effetto in un sottogruppo di pazienti di TRA 2°P-TIMI 50, uno studio randomizzato, placebo-controllato e in parallelo.
I pazienti con una storia di aterotrombosi sono stati assegnati in maniera casuale a ricevere Vorapaxar ( 2.5 mg al giorno ) oppure placebo in un rapporto 1:1.
I pazienti con infarto miocardico entro le precedenti 2 settimane-12 mesi sono stati analizzati come sottogruppo predefinito.
L’endpoint primario di efficacia era rappresentato da mortalità cardiovascolare, infarto miocardico o ictus, analizzati per intention-to-treat.
Gli eventi sono stati analizzati mediante analisi di Kaplan-Meier e i gruppi sono stati confrontati con un modello a rischio proporzionale di Cox.
Nello studio, 17.779 dei 26.449 pazienti hanno avuto un infarto del miocardio e sono stati assegnati a Vorapaxar ( n=8.898 ) o a placebo ( n=8.881 ).
Il follow-up mediano è stato di 2.5 anni.
Mortalità cardiovascolare, infarto miocardico o ictus si sono manifestati in 610 degli 8.898 pazienti nel gruppo Vorapaxar e in 750 degli 8.881 nel gruppo placebo ( stime di Kaplan-Meier a 3 anni 8.1% vs 9.7%, hazard ratio HR=0.80; p inferiore a 0.0001 ).
Il sanguinamento moderato o grave è risultato più comune nel gruppo Vorapaxar versus il gruppo placebo ( 3.4% vs 2.1%, stime di Kaplan-Meier a 3 anni, HR=1.61; p inferiore a 0.0001 ).
L’emorragia intracranica si è manifestata nello 0.6% dei pazienti trattati con Vorapaxar versus 0.4% con placebo ( stime di Kaplan-Meier a 3 anni; p=0.076 ).
Altri eventi avversi gravi sono risultati equamente distribuiti tra i gruppi.
In conclusione, per i pazienti con una storia di infarto del miocardio, la inibizione del recettore PAR-1 con Vorapaxar riduce il rischio di morte cardiovascolare o eventi ischemici se aggiunto al trattamento antipiastrinico standard, inclusa Aspirina, e aumenta il rischio di sanguinamento moderato o grave. ( Xagena2012 )
Scirica BM et al, Lancet 2012; 380: 1317-1324
Cardio2012 Farma2012